
Sacra di San Michele
Il Mont St. Michael della val Susa
La primavera di questo 2013 sembra stia partendo persino peggio di quella del 2012. Nuvole e pioggia accompagnano tutte le domeniche a partire da marzo in avanti e ora che siamo entrati in aprile cominciamo a non poterne più.
Per questo motivo, nonostante il cielo grigio che non promette nulla di buono decidiamo di andare comunque in moto tenendo incrociate le dita. Certo, non si può andare lontano, però a portata di mano abbiamo comunque qualche posto notevole, uno di questi è la sacra di San Michele.
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Questo storico edificio religioso era stato edificato in posizione strategica su di una rupe ed era stato progettato dallo stesso architetto del più famoso Mont Saint Michel in Francia.
La strada che porta alla “sacra” (come viene chiamata da queste parti) è un percorso abbastanza tipico per i motociclisti. Una serie di curve e tornanti stretti salgono dai laghi di Avigliana.
La temperatura è fredda e la strada non particolarmente pulita, la nostra poderosa mukka non è tanto contenta di fare i tornantini e noi dobbiamo toglierci di dosso un po’ di “ragnatele” per cui non forziamo tanto.
Dopo un po’ di salita finalmente il panorama si apre e vediamo l’edificio medioevale che si staglia a dominare la valle.

Arrivati in cima ovviamente c’è un discreto casino, d’altronde è domenica e il posto è piuttosto famoso in zona.
Parcheggiamo e facciamo due passi per sgranchirci e accumulare un po’ di calore.
La vista sulla valle è sempre gradevole e, nonostante il clima, non è eccessivamente nuvoloso.

Noi abbiamo già visitato l’edificio, ma per chi non ci fosse mai stato consigliamo la visita, che ha un costo piuttosto basso (mi pare sui 5 euro a testa) ed è un edificio affascinante. La gita non è particolarmente lunga, ma per chi ha visitato il più celebre cugino nord europeo, è interessante scoprire le molte similitudini.

Il tempo di fare un paio di foto commemorative e siamo pronti per ripartire!

La discesa non avviene per la stessa strada della salita ma riparte ancora un po’ a salire per arrivare al colle Braida. In cima a questo colle c’è una simpatica pizzeria che ci sentiamo di consigliare, anche se un po’ fuorimano. Da lì si diparte una discesa che porta a Giaveno.
La strada non è esattamente un pista, è piuttosto dissestata e molte curve sono sporche, ma tanto noi siamo mototuristi e fare la prestazione non è il nostro obiettivo.
Ci lasciamo quindi superare da un gruppo di motociclisti più giovani tra i quali distinguo persino un 125…. pazienza, noi ci godiamo il paesaggio!

Mondovì in gennaio

La Morra, Alba e Cavallermaggiore
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