
Il team
I COMPONENTI DEL TEAM
“E io credo che guidare una moto sia una religione buona come qualunque altra, e probabilmente migliore della maggior parte.”
Ralph “Sonny” Barger
Il team che scrive su queste pagine e che percorre i Km che portano ai luoghi descritti è composto da due persone: Emiliano (Uno) e Patrizia (Due). Condividiamo la passione per i viaggi, per le emozioni forti e per l’indipendenza, in una parola sola: libertà. Che nel nostro personalissimo dizionario si traduce con “motocicletta”.
In questo piccolo sito, frutto del sudore della nostra fronte, abbiamo deciso di condividere queste esperienze di viaggio, lunghi o brevi che siano. Non si tratta di mete esotiche o stravaganti, ma semplicemente di tutti quei viaggi che per noi hanno significato lasciarci alle spalle i problemi di ogni giorno.
Non so se avete presente quei giorni in cui ti alzi la mattina e vorresti andare lontano da tutto, in quei giorni prendiamo la nostra moto e partiamo.
La sensazione di indipendenza e di libertà totale che ci da’ il viaggiare in moto, quella è l’esperienza che vorremmo trasmettere da queste pagine; magari con la speranza che possano essere vagamente utili a tutti quelli che sono come noi e che, quindi, sanno bene di cosa stiamo parlando.
Uno
Sono nato nel lontano ’75, non sono particolarmente alto, per cui la scelta della moto è sempre stata vincolata ad una questione di maneggevolezza e altezza da terra. Sono diventato un motociclista a 16 anni, quando andavo in giro con uno scassatissimo Beta Squirrel 50. Viaggiare da solo alla ricca velocità di 70-80 Kmh guardando la mia ombra proiettarsi al mio fianco mi ha fatto capire che da grande avrei sempre voluto guidare una motocicletta e andare lontano.
Ora che mi posso permettere mezzi di locomozione meno scassati ho finalmente realizzato questo sogno. Ho comprato prima una Kawasaki ER5, economica, onesta e affidabile oltre che maneggevolissima. E’ stata la mia prima vera moto ed è stata anche quella dei primi incidenti. Poi, esauriti gli intoppi dovuti all’inesperienza, sono passato ad una Ducati Monster 696. Decisamente migliore come divertimento, ancora più maneggevole e leggera con la quale ho deciso che la moto sarebbe stato il mio primo mezzo di locomozione. L’auto è stata via via sempre più relegata al trasporto dei carichi o come mezzo per i mesi da dicembre a marzo. Usando il monster per qualsiasi spostamento ho cominciato a scoprirne i limiti legati all’assoluta scomodità nei lunghi tragitti, con l’impossibilità di caricare bagagli e lo sforzo al quale erano sottoposti i polsi; per non parlare della faticaccia di portare con me la mia zavorrina.
Alla fine la decisione: Capo Nord come meta e vacanze in moto in due. Era necessario un cambio di mezzo. Le mie idee in fatto di moto erano decisamente più chiare: capacità di carico, affidabilità totale, comodità sulle lunghe percorrenze senza rinunciare alla linea in stile naked che mi era sempre piaciuta sulle moto e della quale mi ero innamorato con la mitica NSR125 prima e il vecchio monster poi. La nostra moto è diventata una eccellente BMW R1200R seguita da una versyss 650 my10, una shiver 750, una versys 650 my 2016 e poi, a sorpresa, di nuovo la R1200R monoalbero!
Due
Work in Progress